Gruppi di lettura e social reading: quando leggere fa comunità

Quando leggere fa comunità

Ricordate il fitto bosco di libri che deve affrontare il timido Lettore di Se una notte d’inverno un viaggiatore, quando si trova a varcare le porte di una libreria alla ricerca dell’ultimo romanzo di Italo Calvino?

Accerchiato da pile e pile di «Libri Che Non Hai Letto, Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere, Libri Fatti Per Altri Usi Che La Lettura, Libri Già Letti Senza Nemmeno Bisogno D’Aprirli In Quanto Appartenenti Alla Categoria Del Già Letto Prima Ancora D’Essere Stato Scritto, Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti Volentieri Ma Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vivere Sono Quelli Che Sono, […]», insidiato dalle imboscate dei «Libri Che Da Tanto Tempo Hai In Programma Di Leggere, […] Libri Che Ti Mancano Per Affiancarli Ad Altri Libri Nel Tuo Scaffale, Libri Che Ti Ispirano Una Curiosità Improvvisa, Frenetica E Non Chiaramente Giustificabile, Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di Rileggerli, Libri Che Hai Sempre Fatto Finta D’Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero, Novità Il Cui Autore O Argomento Ti Attrae», il calviniano Lettore si aggira per pagine e pagine in quella che è probabilmente la più esaustiva – e spietatamente realista – classificazione di libri della letteratura contemporanea.

Eppure, ogni volta che la sfoglio avverto la mancanza di una categoria che considero sempre più importante: i Libri Da Leggere o Rileggere In Compagnia.

È un topico ormai ben noto quello secondo cui un libro letto da due persone diverse non è mai lo stesso libro. Come ci ha insegnato l’Estetica della ricezione (da cui il romanzo di Calvino attinge non pochi spunti), un testo letterario è sempre il risultato di un’interazione, di un incontro, di un processo di costruzione e ricostruzione che coinvolge (come minimo) due persone: chi scrive e chi legge.

Quando leggiamo un libro, insomma, stiamo partecipando attivamente al processo creativo: la nostra immaginazione, il nostro vissuto e il contesto in cui ci troviamo formano un sottotesto che completa e arricchisce il libro di significati unici e irripetibili.

È per questo motivo che il «mio» Se una notte d’inverno un viaggiatore non sarà mai uguale al «tuo» Se una notte d’inverno un viaggiatore, ed è per questo motivo che partecipare a un gruppo di lettura – leggere in comune, leggere uno stesso libro e discuterne insieme – è un’esperienza così stimolante.

Si sa: dietro ogni lettore si nasconde un critico e, perché no, spesso anche un autore, ma quando condividiamo le nostre letture, quando mettiamo a confronto e facciamo dialogare le nostre interpretazioni – i nostri itinerari di viaggio – scopriamo sempre qualche angolino segreto che, da soli, non avremmo potuto scovare.

Puzzle Book Dead Poets Society, Peter Wier, 1989

Che leggere non sia un’operazione necessariamente solitaria non è certo una novità.

Lontanissime eredi dei circoli letterari dell’antica Roma e strettamente imparentate con le tertulias spagnole o i salotti di fine Ottocento e inizio Novecento (i fiorentini si ricorderanno delle Giubbe Rosse, tra i cui tavolini sono passati intellettuali come Marinetti, Papini, Campana, Gadda o Montale), le pratiche di lettura condivisa e le piattaforme di social reading sono oggigiorno sempre più diffuse, anche in tempo di pandemia.

Ieri, riempivano le librerie indipendenti, le biblioteche e altri luoghi culturali, accademici o privati delle nostre città; oggi, popolano il web e, dove possibile, gli spazi all’aperto. Da sempre soddisfano ogni tipo di Lettore e Lettrice – anche quelli più schizzinosi o selettivi – grazie a un’offerta estremamente variegata: esistono gruppi che si dedicano a stanare le ultimissime novità e altri che preferiscono proporre la lettura, o rilettura, dei grandi classici; alcuni si concentrano sulla narrativa, altri sulla poesia o la saggistica; ce ne sono di femministi e di ecologisti, tematici o incentrati su un singolo autore, aperti a tutti o indirizzati a determinate fasce d’età. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

Se a livello individuale i gruppi di lettura offrono un’esperienza particolarmente fruttifera grazie alla loro triple sfaccettatura – qualunque sia la veste che assume, un gruppo di lettura è sempre una pratica al contempo intellettuale, emotiva e comunitaria –, a livello sociale giocano un ruolo sempre più importante per almeno due motivi: per l’impulso che danno a quella che spesso viene chiamata «promozione della lettura» (basta pensare ai gruppi di lettura per bambini e ragazzi) e per la possibilità che offrono di stringere alleanze, non solo tra autori, lettori e traduttori, ma anche tra librerie e case editrici. La lettura condivisa permette di connettere (in uno spazio fisico, virtuale o metaforico) tutti i punti della filiera editoriale, che come ben sappiamo è proprio nell’unione e nella capacità di creare reti dove trova la propria forza.

Puzzle Book The Bookshop, Isabel Coixet, 2017

Fermamente convinti di tutto ciò, anche noi di Puzzle Book – che prima di tutto siamo questo: una comunità che legge e ama parlare di letteratura – abbiamo lanciato un Book Club online nel quale la lettura degli autori emergenti da noi sostenuti si alternerà a quella di autori più noti; tutti loro (emergenti e non) selezionati per la qualità della loro scrittura e l’interesse che pensiamo possano suscitare tra i nostri Lettori e Lettrici.

Il 29 marzo abbiamo parlato di Cosimo Mazzini e del suo avvincente Il filo teso (Bookabook, 2020); ad aprile ci aspettano nuovi appuntamenti su cui vi terremo aggiornati.

In attesa di tornare a occupare le librerie con le nostre letture e interpretazioni, ci faremo compagnia su Google Meet in quello che speriamo diventi un appuntamento periodico da aspettare con trepidazione.

Per noi lo è già!

Puzzle Book Book Club The Neverending Story, Wolfgang Petersen, 1984